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Càmpora, Héctor.

Uomo politico argentino. Medico dentista, lasciò presto la professione per dedicarsi all'attività politica. Militò dapprima nel Partito conservatore, allacciando poi stretti legami di amicizia con Perón: gli fu a fianco sin dai suoi esordi nel 1940. Eletto deputato della provincia di Buenos Aires nel 1946, dal 1948 al 1952 fu presidente della Camera dei deputati prendendo parte attiva alla stesura della nuova Costituzione peronista. Nel 1952 fu nominato ambasciatore speciale in Brasile e, successivamente, rappresentante personale di Perón in diciassette Paesi che visitò con missioni speciali. In seguito alla caduta di Perón nel settembre 1955, fu deportato in Patagonia da dove riuscì a fuggire in Cile, rimanendovi tre anni. Rientrato in Argentina, si ritirò in provincia, rimanendo lontano dalla vita politica sino al 1971 quando sostituì Jorge Paladino alla testa del movimento peronista, come "rappresentante personale" dell'ex leader justizialista. Nel dicembre 1972, la Convenzione nazionale del Partito justizialista, per volere di Perón, designò C. candidato alla presidenza, nonostante l'opposizione dei sindacalisti e dei rappresentanti delle associazioni giovanili che lo consideravano troppo moderato. Egli condusse una campagna elettorale incentrata sullo slogan "C. presidente, Perón al potere" e nelle elezioni del marzo 1973 riuscì a imporsi nettamente sugli altri otto candidati, ottenendo circa il 50% dei voti. Pochi mesi dopo, però, si dimise per consentire il ritorno di Perón (Mercedes, Buenos Aires 1909 - Città del Messico 1980).